Fabio Concato

Fabio Concato - 051/222525 lyrics

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E tutti fermi in fila ad aspettare

    che scatti quel semaforo

    avessi almeno la mia radiolina

    che sentirla e' uno spettacolo

    e guarda che ti ho visto

    con le mani dentro il naso: sei romantico

    e poi la stessa mano

    te la passi tra i capelli: sei fantastico.

    Ma quanti manifesti colorati

    cosi' grandi non li ho visti mai

    che gambe deliziose... Son le calze un po' velate,

    tu non le compri mai

    biscotti per l'infanzia, poveretta,

    carte igieniche lunghissime

    sentissi come e' morbida

    e ogni volta viene voglia di "cosare".

    E all' improvviso arrivi tu,

    un manifesto in mezzo agli altri

    su quel faccino quanti pugni, quante botte

    ma lo sai che ti potevano ammazzare?

    Su babbo smettila di bere

    non mi picchiare un'altra volta

    che ogni volta ho piu' paura

    e quando cerco dl scappare

    non arrivo mai alla porta

    mi raggiungi e sei una furia

    non centro niente coi tuoi guai,

    non c'entro con i dispiaceri,

    non ti ricordi, ieri, che mi portavi al mare?.

    E siamo ancora fermi ad aspettare

    che scatti quel semaforo

    avessi almeno la mia radiolina

    che a sentirla e' uno spettacolo

    e guardo il mio vicino e li tranquillo

    tramortito dal suo stereo

    e arrivano frequenze cosi' basse

    che divento tachicardico.

    Ma quanti manifesti colorati

    cosi grandi non li ho visti mai 

    c'e' un brandy un po' speciale per un fico eccezionale,

    non me lo compri mai...

    E detersivi cosi' intelligenti

    che gli manca solo di parlare

    e macchine potenti e prestigiose che se non puoi...

    Le puoi rubare.

    E all'improvviso torni tu,

    un manifesto in mezzo agli altri,

    e hai un faccino cosi' triste

    che a guardarti dentro agli occhi

    ci si potrebbe vergognare.

    "ma babbo non ho fatto niente.

    Non mi picchiare un 'altra volta

    che ogni volta ho piu' paura,

    e ho paura ormai di tutto,

    di pensare e di parlare,

    ho anche paura di dormire,

    ma, giuro, quando saro' grande mi voglio vendicare:

    non mi ricordero' mai piu' che ml portavi al mare".

    E finalmente ci muoviamo tutti,

    con te che mi vuoi stringere...

    Io sto pensando ancora a quel faccino,

    passa, se vuoi passare...

    Ma quanti sono quei faccini

    e quanto sono disperati

    li senti piangere ogni notte

    e non c'e' mai nessuno che li aiuti

    e tutti a dire: "che vergogna!"

    Ma tutti a chiudere la porta

    "in fondo a noi cos'e' che importa,

    il nostro bimbo e' qui che sogna"

    ma per dio di la' c'e' un altro bimbo uguale

    che ha bisogno di sognare

    magari un padre un po' diverso

    che lo porti un'altra volta al mare
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